Chippendale, da non confondere con….

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Quando, tempo fa, cercavo di essere un londinese acquisito, avevo alcuni punti di riferimento come Borders in Oxford street (ormai sostituito con un JDsports qualunque) per le mie letture clandestine, e gratuite; la food hall di Selfridges per la perfezione del cibo esposto; e il Victoria and Albert Museum per la collezione permanente di arredi d’epoca.

Parliamo di Thomas Chippendale, the Elder, (1718 – 1779) ebanista inglese noto per aver codificato le tendenze del suo tempo all’interno di uno dei primi “cataloghi” di arredo il famoso “The Gentleman and Cabinet Maker’s Director” datato 1754 ( 1762 in ultima scrittura).

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Thomas Chippendale immortalato sul frontone del Victoria and Albert Museum

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Ristorante “Ocean”HK, un bel posto!

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Si tratta, ovviamente, di un ristorante tematico e non potrebbe essere altrimenti vista la sua posizione.

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vista dell’ocenao dal “ponte”

L'”Ocean” dello studio Substance (http://www.aworkofsubstance.com/) è una continua narrazione dell’oceano, un luogo immersivo (…..ovviamente) ricco di continue evocazioni marittime lontane dalla banalità.

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Chiamatelo RAW STYLE!

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Non chiamatelo industrial né tanto meno vintage! E’ una tendenza nell’interior molto diffusa ma di difficile identificazione lessicale che nulla ha a che spartire con atmosfere post-industriali o con l’accumulo  compulsivo di vecchi e inutili oggetti; a me piace chiamarlo RAW style.

Qualche esempio per comprendere immediatamente il concetto:

Piccola pasticceria a Parigi, “Libertè” il bancone in marmo bianco dalle nette geometrie contrasta armoniosamente con le strutture del locale lasciate “a rustico”.

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Windsor chairs, sedute senza tempo.

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E’ una delle sedute più antiche ancora maggiormente utilizzate; tornata recentemente di gran moda sopratutto negli interni di luoghi commerciali come bar e ristoranti è la sedia Windsor. Essenziale nelle sue linee, inderogabilmente in legno (naturale o laccato) con elementi strutturali lineari realizzati rigorosamente al tornio; la componentistica di queste sedute infatti era affidata agli stessi artigiani che realizzavano le ruote dei carri.

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Dandelyan bar, Londra

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Quella dal London Eye al Tower bridge è una delle più belle e popolari passeggiate che si possano fare a Londra; costellata di innumerevoli attrazioni dalla ruota panoramica al Galeone del 16° sec (ricostruito), dall’antico teatro Globe (anch’esso ricostruito) ai moderni edifici della city hall di Norman Foster

A circa metà percorso subito dopo la OXO tower, al piano terra dell’Hotel Mondrian potrete trovare uno dei bar più belli della città, il Dandelyan.

Dandelyan bar, by Tom Dixon, Sondon

Dandelyan bar, by Tom Dixon, London

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AZUCENA, l’alba del design italiano

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Nel lontano 1947, ancora tra gli echi della seconda guerra mondiale, lo scenario della produzione industriale di mobili moderni era ad un nuovo punto di partenza.

AZUCENA

AZUCENA, LIDO | armchair | Ignazio Gardella | FAGIOLO | sofa | seen at pop up showcase ‘In Between Times’ in Berlin | 2013

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Ingo Maurer, quello che non ti aspetti

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Ingo Maurer

Ingo Maurer (Reichenau, 12 maggio 1932)

Ingo Maurer da sempre incarna quell’approccio al progetto capace di produrre oggetti unici e senza tempo.

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DAGMAR MOMBACH, INGO MAURER & TEAM 1998

Perché gli oggetti senza un proprio carattere e senza un’anima sono soltanto materia, semplici utensili; Maurer invece riesce a creare oggetti con anima, capaci di raccontare ognuno una propria storia.

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Ristorante MODO

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Ristorante Modo Roma

In apertura il nuovo Ristorante MODO in via Ostiense angolo via Laurentina

Ci siamo! finalmente dopo un anno tra progettazione e cantiere. Lunedì aprirà MODO.

La progettazione è stata curata interamente da un team d’eccezione:  l’architetto Massimo Famiglini (Spaceplanners) insieme con l’architetto Giampaolo Cori (ndr. il sottoscritto)

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Just outside MAXXI

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Gitarella culturale al Maxxi di Roma per vedere la mostra  “Gaetano Pesce, il tempo della diversità” uno dei grandi visionari del design italiano……con grande delusione la mostra non era più in programma…..(ancora una volta dovevo dar retta a mia moglie e controllare le date….) cmq al di là della mancata mostra è stata una bella occasione per vivere ancora un’altra volta quel meraviglioso spazio al di fuori del museo.

Gaetano Pesce

la versione gigante della Up 5&6, la poltrona/icona a forma di donna, creata dall’artista nel 1969 per denunciare la condizione femminile. Gaetano Pesce

Ad accrescere l’amarezza per la mancata mostra di Pesce nell’area esterna c’era ancora la versione gigante della Up 5&6, la poltrona/icona a forma di donna, creata dall’artista nel 1969 per denunciare la condizione femminile.

Lo spazio esterno, soprattutto la domenica, è un vero e proprio parco urbano in cui orde di bambini si rincorrono in monopattino o in bicicletta.

Le nostre città sono figlie della zonizzazione di questo concetto un pò manicheo secondo il quale le aree verdi sono distinte da quelle pavimentate e le aree gioco sono distinte da quelle per l’aggregazione… per cui in alcune aree puoi fare alcune cose e in altre no….Ecco questo luogo è invece l’esempio che le città chiedono a gran voce luoghi contaminati e contaminanti (nel senso buono del termine) luoghi ibridi e interessanti in cui l’arte incontra il gioco dei bambini e le chiacchiere degli adulti.

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